martedì 10 luglio 2012

Noi e la Banda della Polizia Penitenziaria, uniti per la cultura della legalità.

Il nostro grande evento di chiusura della prima stagione concertistica del 6 luglio scorso, ha visto l'inizio di una fruttuosa collaborazione con la Banda Nazionale della Polizia Penitenziaria che ha sede a Palazzo Valle in Portici. Tale sinergia è nata con il "prestito", da parte di quest'ultima, di cinque validissimi strumentisti che sono andati a completare l'organico della nostra già numerosa compagine orchestrale. 


Così sono entrati a far parte della nostra famiglia musicale i maestri: Ispettore superiore Mario Natale Chillemi, Ispettore capo Giuseppe Calabrese, oboisti; Ispettore superiore Pietro Tascione, Ispettore superiore Roberto Fazzone, corni e l' Ispettore superiore Pasquale Petruccelli, tromba. 



Il concerto ha avuto sede nel cortile d'onore della Scuola di Polizia Penitenziaria di Portici, un luogo che sembra sia stato costruito apposta per questo tipo di manifestazioni, data l'ottima acustica. 
Per l'ospitalità e il grande aiuto nell'organizzazione di questo evento ringraziamo la direttrice della S.F.A.P.P. di Portici, la dott.ssa Donatella Rotundo, persona gentilissima e davvero sensibile alle tema della cultura. 
Di solito quando due direttori si incontrano si accendono sempre delle scintille, invece grande intesa e sinergia è nata tra i nostri due direttori, il maestro dott. Leopoldo Fontanarosa, direttore della nostra orchestra ed il maestro commissario Fausto Remini, direttore della Banda della Penitenziaria, speriamo che possano avere tante occasioni per lavorare insieme e creare ancora molti entusiasmanti eventi come quello della scorsa sera. Ringraziamo inoltre il vice-maestro, il vice-commissario Filippo Cangiamila per  aver lavorato alla trascrizione e l'adattamento delle partiture e l'Ispettore capo Franco Napoletano per il coordinamento. 


L'Orchestra della Compagnia degli Artisti di Ottocento Napoletano e la Banda Nazionale della Polizia Penitenziaria hanno tutte le carte in regola per portare avanti un grande progetto culturale, perché tutte e due le formazioni basano il loro lavoro sullo stesso principio massimo: il perseguimento della legalità e della giustizia tramite la diffusione della cultura. 
Il nostro progetto, denominato Ottocento Napoletano e promosso dalla Curia Arcivescovile di Napoli, vuole infatti  raggiungere quello che definiamo un vero e proprio "Rinascimento" di Napoli e del Meridione d'Italia, mediante la promozione della nostra cultura. E con cultura intendiamo non solo l'ambito delle cosiddette arti maggiori, ma anche del nostro artigianato artistico e della nostra immensa tradizione culinaria, che hanno trovato una sede privilegiata di diffusione e sviluppo nelle scuole attivate presso la nostra grande struttura di Portici: l’Istituto Pennese.


"La Bellezza salverà il mondo" affermava Dostoevskij. Noi tramite la Bellezza dell'Arte vogliamo risvegliare le coscienze. Vogliamo dimostrare che sul nostro territorio è possibile costruire e far vivere un'alternativa al degrado sociale, morale, istituzionale che oramai ha raggiunto nella nostra terra un stato endemico. 
Portando avanti questo progetto abbiamo la possibilità di togliere terreno alla Camorra, che trae forza dall'ignoranza e dall'immobilismo dello status quo, dall'immagine che si da della nostra terra come di un luogo dove alle persone, e soprattutto ai giovani, viene preclusa ogni speranza di riscatto sociale e morale.
Sempre grazie al nostro autofinanziamento, l'apertura di una futura scuola di musica e ad altre iniziative che apriranno la possibilità ai minori a rischio di trovare nell'arte una valvola di sfogo, o magari la realizzazione di un percorso di vita, togliendoli dalla strada e dalle mani della malavita.
Chiudiamo questo post con un grande grazie al nostro fondatore, il "vulcanico" avv. Riccardo Russo, per la sua capacità di spronarci a fare sempre più e sempre meglio e a mons. Carlo Pinto, presidente della Fondazione Pennese, per l'affetto paterno col quale ci segue.
Le foto di questo post e dell'intera serata sono frutto dell'impegno di un grande amico ed artista, Antonio del Gatto, che ringraziamo vivamente.

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